Facciamo un piccolo ripasso per i più giovani che non hanno vissuto la bagarre musicale più scottante del decennio passato!
Correva l’anno 2000 quando Lars Ulrich e i suoi Metallica dichiaravano guerra ai ventenni Shawn Fanning e Sean Parker, fondatori di Napster, il famosissimo programma di file-sharing che in soli due anni collegò milioni di utenti sparsi per il mondo, permettendo di scambiare gratuitamente tra di loro file musicali. L’idea era rivoluzionaria ma ovviamente non era piaciuta a tutti gli addetti ai lavori che tiravano (si fa per dire) a campare con la musica! In prima linea, oltre alle case discografiche che ovviamente non traevano nessun guadagno, c’erano i Metallica che fecero causa per la condivisione non autorizzata di un brano allora inedito. Inutile dire che la causa milionaria portò alla chiusura di Napster (e alla sua riapertura tempo successivo in qualità di servizio legalizzato e a pagamento per la musica).
Oggi, a distanza di 13 anni la storia si ripete! Napster, infatti, può essere considerato l’antesignano di Spotify e, esattamente come è successo ai due colleghi americani, oggi la compagnia svedese si sta tirando addosso le ire di alcuni illustri cantanti.
Questa volta in prima linea ci sono Thom Yorke e soci. E’ di pochi giorni fa la notizia della decisione del leader dei Radiohead di togliere da Spotify tutti gli album della sua (strepitosa) band, gli Atoms for Peace. La cosa positiva è che per ora non si intravedono cause legali milionarie…
Anyway. Here’s one. We’re off of spotify.. Can’t do that no more man.. Small meaningless rebellion.
— nigel godrich (@nigelgod) July 14, 2013
Il problema, però, è vecchio quanto irrisolvibile perchè Spotify piace: 1) al pubblico che non paga e ha a disposizione un range di canzoni e artisti vastissimo 2) alle etichette discografiche perché è un servizio legale che sta facendo una concorrenza molto efficace alla pirateria (al contrario di Napster che all’epoca era illegale, oggi invece lo è).
Forse l’unica soluzione è di liberarci dei computer e tornare tutti alle care e vecchie musicassette o ai vinili( come fanno i veri hipster!) :)
Sta di fatto che Spotify non piace a Yorke perchè citandole le parole di Godrich “fa male alla nuova musica e gli artisti emergenti non vengono pagati, mentre gli azionisti tra poco potranno spassarsela”.
The reason is that new artists get paid fuck all with this model.. It’s an equation that just doesn’t work
— nigel godrich (@nigelgod) July 14, 2013
Ma la cosa più buffa e assurda è che oggi, a distanza di 12 anni, dopo liti in tribunale, accuse e azioni legali, i fondatori di Napster e i Metallica fanno pace proprio lì, a casa di Spotify, l’acerrimo nemico dei cantanti che sta creando non pochi mal di pancia agli Atoms for Peace(esattamente come successe a Lars Ulrich&Co)
Di fronte ad un pubblico probabilmente a dir poco stupito, il batterista dei Metallica ha ammesso una sorta di errore di gioventù(??? gioventù mi sembra una parola grossa) affermando: “Forse eravamo più ignoranti rispetto a quello che accadeva nel mondo digitale”!
Guardateli qui, felici e contenti!
Ora non ci resta che attendere una riappacificazione tra il caro Thom e il CEO di Spotify. Ma a casa di chi??