Damon Albarn è un grande musicista. In tutta la sua carriera artistica ha costantemente cercato di portare valore aggiunto ai suoi progetti. Lo fece ai tempi dei Blur, anche se in quegli anni il quartetto londinese era famoso per la rivalità con gli Oasis. La sua voglia di sperimentare fu ancora più evidente coi Gorillaz, la band animata dei primi anni 2000 e anche quando prese parte al progetto The Good, the Bad & the Queen, band stellare che comprendeva nomi di peso del rock internazionale: Paul Simonon, Simon Tong e Tony Allen.
Damon Albarn, faccia da puro Londoner, non ha mai veramente abbandonato i Blur. Fino allo scorso anno i quattro erano in tour per far ancora emozionare i propri fan che hanno sempre sperato in una loro reunion e in un album che manca dal 2003 (in chi vi scrive è ancora vivo il ricordo del loro live la scorsa estate all’Ippodromo del Galoppo di Milano).
Ma Damon Albarn non smette mai di stupire. E così il mese scorso ha si lanciato un album, ma come solista ed è il primo nella sua carriera: Everyday Robots.
Un album che già dal titolo raccoglie una critica dei tempi moderni e racchiude le ansie e le paure dell’artista inglese. I 12 brani si lasciano ascoltare, ma non passano indifferenti. Un’atmosfera cupa, malinconica, in versione electro – soul, ci conduce da “Everyday Robots” fino a “The History of a Cheating Heart”, che non chiude l’album.“Ma Damon Albarn non smette mai di stupire. E così il mese scorso ha si lanciato un album, ma come solista ed è il primo nella sua carriera: Everyday Robots.”
La fine di Everyday Robots è affidata a “Heavy Seas Of Love”, dove Damon Albarn dimostra a chi l’ascolta che in fondo l’unica soluzione è l’ottimismo. C’è anche un motivo tecnico per cui questa canzone sembra così diversa dalle 11 che la precedono. Se infatti l’intero album è stato co-prodotto da Richard Russel, per “Heavy Seas Of Love” è stato coinvolto il grande Brian Eno.
“Non ci saranno nuovi album con i Blur o le altre band” ha dichiarato Damon Albarn nelle settimane scorse. Damon l’eclettico, l’istrione che riesce a farsi coinvolgere dai suoni del mondo continua a stupire. E a noi non rimane che ascoltare questi 12 brani pieni di autentica malinconia e speranza. Come quella di poter sentire ancora qualche inedito firmato Blur.
Intanto vi lasciamo proprio con il video di “Heavy Seas of Love”: